
Testi della pagina totalmente a cura di Emma

Nel 2007 Troye Sivan ha la sua prima esperienza teatrale recitando nel Musical "Oliver!", interpretando Oliver Twist, il protagonista, presso il teatro Regal Theatre di Perth. Gli spezzoni trovati su YouTube non mi permettono di valutare in maniera precisa la sua capacità interpretativa.
Nel 2008 viene scelto per interpretare, in un cortometraggio West Australian, il personaggio di Ace in "Betrand the Terrible", un film di 12 minuti che racconta la storia di Betrand, un ragazzo che crede di essere un cavaliere incaricato di proteggere una foresta magica. Ace, il personaggio di Troye, è uno dei bulli che rubano la bicicletta di Cassie, un'altro personaggio aspirante piratessa, e rapiscono il suo amico goblin Fretel. Il film è una storia d’avventura e fantasia, perfetta per ragazzi. Le poche battute e la recitazione globale di livello medio dei bambini coinvolti non fa brillare Troye per capacità interpretativa sebbene si noti una predisposizione naturale in tal senso. Sempre per West Australian, interpreterà, nel 2010, alternandosi con un altro attore, il ruolo del "ragazzo" in "Aspettando Godot" di Samuel Beckett. Sia il ruolo di Oliver che quello del "ragazzo" verranno riproposti nel primo e nel secondo film sulle vicissitudini di Spud.
La carriera di attore cinematografico di Troye Sivan inizia intorno ai 13 anni, nel 2008 quando notato su YouTube e per le sue apparizioni a Telethon Australia, da un agente, gli viene chiesto di presentare un provino per il ruolo di Wolverine bambino per il film Wolverine - Le origini.
X-Men: Wolverine - Le origini (2009)
Troye Sivan interpreta il giovane James Howlett, che poi diventerà Wolverine. In questo prequel dell'universo cinematografico degli X-Men, la versione infantile di Wolverine scopre i suoi poteri mutanti e affronta una tragedia familiare che segnerà la sua esistenza.
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Pregi della recitazione:
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Espressività emotiva:
Nonostante la giovane età, dimostra una sorprendente capacità di trasmettere emozioni complesse. Nella scena in cui scopre la sua natura mutante, riesce a esprimere dolore, rabbia e confusione, elementi centrali nella costruzione del personaggio di Wolverine. Troye comunica prevalentemente con il suo linguaggio corporeo e le espressioni facciali. Il suo sguardo intenso e la sua vulnerabilità catturano l'attenzione, rendendo il trauma del giovane James immediatamente palpabile. Ma purtroppo essendo il suo primo ruolo, e troppo breve la sua apparizione, la sua recitazione manca di sfumature complesse. In alcuni momenti drammatici, le emozioni sembrano un po' forzate o accentuate in modo eccessivo. Questo aspetto può essere attribuito alla sua giovane età e alla mancanza di esperienza recitativa all'epoca. La brevità del suo ruolo non ha gli ha permesso di esplorare pienamente il personaggio di James. Nonostante un buon inizio, non ha avuto l'opportunità di sviluppare il personaggio in maniera più complessa.
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Successivamente l'anno dopo, viene scritturato per il ruolo di protagonista per il film sudafricano Spud tratto dal libro omonimo "Spud" (Patata) di John Van de Ruit, che racconta in prima persona, sotto la forma narrativa di un diario, le vicissitudini di un giovane in prepubertà che imparerà crescendo a trovare il suo spazio nel mondo, affrontando le sue paure e insicurezze e il bullismo dei suoi compagni di collegio, con alcuni dei quali costruirà un forte rapporto di amicizia, dopo un iniziale rifiuto. A questo primo film che ebbe molto successo, ne seguirono altri due. Al contrario del libro disponibile in italiano, questi film, non sono mai arrivati in Italia.
Spud 2: The Madness Continues (2013)
Nel secondo film della trilogia, Spud torna per il suo secondo anno di scuola, dove affronta nuove sfide, tra cui un professore sostituto tirannico e una nuova ondata di romanticismo. Spud è un po' più sicuro di sé rispetto al primo film, ha un rapporto migliore con i suoi compagni di collegio, ma continua a lottare con le insicurezze tipiche dell'adolescenza.
Interpretazione: In "Spud 2", Troye Sivan mostra una crescita significativa come attore. Il personaggio di Spud si evolve da un ragazzo insicuro a un adolescente che inizia a comprendere meglio sé stesso e il suo posto nel mondo. Troye gestisce bene questa transizione, mantenendo l'innocenza del personaggio ma aggiungendo nuove sfumature di maturità e consapevolezza. La performance recitativa è più sfaccettata, poiché il personaggio affronta sfide emotive più complesse. La sua capacità di bilanciare momenti di comicità con quelli di introspezione e malinconia diventa più raffinata. Il rapporto tra Spud e i suoi compagni di classe si sviluppa ulteriormente, e riesce a gestisce bene le dinamiche di gruppo, mostrando una crescente fiducia nei confronti dei co-protagonisti.
Il film, rispetto al primo, è meno intenso dal punto di vista emotivo, il che nuoce sia alla trama, sia alla capacità interpretativa troppo sbilanciata sul comico, a discapito delle capacità attoriali drammatiche, dimostrate solo in parte da Troye.
Spud (2010)
Nel primo film, Troye Sivan interpreta John "Spud" Milton, un ragazzo di 14 anni che entra in un collegio maschile esclusivo con una borsa di studio. Il soprannome "Spud" (che significa "patata") è un riferimento al fatto che non ha ancora raggiunto la pubertà e viene deriso e preso di mira dai compagni. Il film esplora i primi anni della sua adolescenza, le difficoltà di adattarsi al nuovo ambiente, le relazioni con gli altri studenti e i professori, oltre alle sue prime esperienze amorose. Il film è narrato attraverso gli occhi di Spud, evidenziando il suo senso di disorientamento, i suoi pensieri filosofici e i suoi tentativi di trovare il suo posto nel mondo. E' ambientato nel 1990 e il film contiene tutti i cliché e gli stereotipi presenti nelle produzioni di quegli anni.
Interpretazione:
Troye Sivan dimostra un notevole talento per la recitazione in questo film. La sua interpretazione è caratterizzata da una genuinità che cattura perfettamente l'innocenza e la vulnerabilità del suo personaggio. Nonostante la giovane età, riesce a bilanciare con destrezza momenti comici e drammatici, rendendo il personaggio empatico e credibile. La sua abilità di comunicare il senso di isolamento e confusione di Spud, senza mai renderlo eccessivamente melodrammatico, è uno dei punti forti della sua performance. Inoltre può sfoggiare le sue doti canore, cantando nel film nelle parti dove fa l'audizione per il ruolo di Oliver Twist nel musical che la scuola sta preparando congiuntamente con un collegio femminile.
La complessità emotiva del personaggio è resa in modo autentico, ben interpretando il tumulto emotivo di un preadolescente che cerca di capire sé stesso, esplorando temi come la solitudine, il senso d'inferiorità, il desiderio di appartenenza e l'inesperienza amorosa. Il film ha molti momenti comici, e Troye dimostra di avere un buon senso del tempismo comico, specialmente nelle scene in cui Spud si trova in situazioni imbarazzanti o stravaganti.
La chimica di Troye con il cast di supporto, in particolare John Cleese, che interpreta il suo eccentrico professore "The Guv", è un elemento chiave del film. La relazione tra i due è tenera e complessa, con momenti di umorismo che bilanciano la serietà.
Purtroppo essendo il suo primo grande ruolo cinematografico, ci sono momenti in cui Troye sembra un po' impacciato, soprattutto nelle scene più drammatiche. Tuttavia, questo impaccio sembra naturale visto il personaggio che interpreta e non danneggia la narrazione complessiva.
Spud 3: Learning to Fly (2014)
Nell'ultimo film della trilogia, Spud è nel suo terzo anno di collegio e sta affrontando nuove responsabilità. Deve fare i conti con il crescere e con la consapevolezza che l'infanzia sta per finire. Il film si concentra molto sulla maturazione del personaggio e sulle scelte che deve affrontare in vista del suo futuro.
Interpretazione: In questo film, Troye conclude l'arco narrativo di Spud con una performance convincente. Il personaggio è ormai in una fase di transizione verso l'età adulta, e lui riesce a trasmettere bene il conflitto interiore tra la paura del cambiamento e il desiderio di crescere. Troye riesce a catturare perfettamente il passaggio dall'adolescenza all'età adulta, mostrando una profondità emotiva che riflette la crescita del personaggio.
In "Spud 3", il personaggio riflette molto sul suo futuro e sulla sua identità, e Troye riesce a portare sullo schermo una vulnerabilità palpabile.
Sebbene la sua interpretazione sia convincente, il film soffre di una sceneggiatura meno incisiva rispetto ai primi due capitoli. Alcuni critici hanno notato che il terzo film non offre a Sivan le stesse opportunità di brillare come attore. Complessivamente Troye Sivan ha dimostrato una notevole capacità di crescere insieme al suo personaggio nel corso della trilogia di "Spud". La sua interpretazione di John Milton è memorabile per la sua autenticità e per il modo in cui ha gestito le sfide complesse dell'adolescenza in un contesto scolastico rigoroso. Seppur giovane e inesperto all'inizio, la sua evoluzione come attore si riflette chiaramente nel modo in cui ha affrontato ruoli sempre più emotivamente impegnativi nel corso della serie.
Nonostante le buone premesse iniziali e un'abilità recitativa in evoluzione, bisognerà attendere al 2018 per un nuovo ruolo da interprete in un film per il nostro Troye.

Boy Erased -
Vite Cancellate
(2018)
In "Boy Erased", Troye Sivan interpreta Gary, un giovane uomo che partecipa a un programma di conversione per omosessuali insieme al protagonista Jared Eamons, interpretato da Lucas Hedges. Il film è basato su una storia vera, narrata in un libro autobiografico del giornalista e scrittore Garrard Conley. Il libro è un toccante racconto sulla propria esperienza in un programma di conversione per curare la sua omosessualità. Conley esplora il dolore e la difficoltà di accettare se stessi in un ambiente fortemente conservatore, mettendo in luce quanto sia importante l'amore e la comprensione, temi che risuonano anche nei messaggi che Troye condivide spesso nella sua musica e nella sua vita pubblica e ci teneva moltissimo a partecipare a questa produzione, per la quale ha anche scritto e cantato un brano. Il libro è edito in Italia e il film con il titolo Vite Cancellate ha avuto un discreto successo anche da noi. Il film, con piccoli cambiamenti rispetto al libro, affronta apertamente il tema della terapia di conversione con un tono drammatico e intenso, senza omettere le parti più difficili dell'intera opera e metodi di questi presunti curatori.
I pregi della recitazione di Troye in quest'opera sono l'autenticità:
Troye porta una sensibilità genuina al ruolo di Gary, un personaggio che ha già accettato la propria identità di omosessuale, ma è costretto a confrontarsi con un sistema che cerca di cambiarlo. La sua interpretazione è toccante, soprattutto nelle scene in cui esprime il suo dolore e la sua frustrazione per la situazione in cui si trova, cercando di non renderlo palese agli addetti al loro controllo.
E l' intensità emotiva: Troye riesce a bilanciare le emozioni contrastanti di Gary – dalla vulnerabilità alla determinazione – in modo credibile. La sua performance è autentica e risonante, riuscendo a trasmettere i vari sentimenti che attraversano il suo personaggio, nonostante le scene con battute siano poche e tutto sia fatto di gesti e sguardi.
Troye riesce a creare una forte connessione emotiva con il proprio personaggio, rendendo Gary un personaggio facilmente apprezzabile. La sua interpretazione sottolinea l'umanità e il coraggio di chi lotta per la propria identità in un ambiente oppressivo fingendo apparentemente di fare l'inverso, unico modo per uscire da li.
Sebbene efficace, il ruolo di Gary è relativamente piccolo, il che limita la capacità di Troye di esplorare più a fondo il personaggio o di mostrare una gamma completa di emozioni. Questo può lasciare il pubblico desideroso di vedere più dello sviluppo del suo personaggio, ma a causa del tempo limitato sullo schermo, Gary non ha un arco narrativo ben definito. Questo limita le opportunità per Troye di mostrare un'evoluzione emotiva significativa, il che avrebbe potuto arricchire ulteriormente la sua performance.




Three Months (2022)
In Three Months, film disponibile sulle piattaforme digitali Paramount+ e Amazon Prime in lingua originale, ambientato nel 2011, Troye interpreta Caleb, un giovane adolescente ebreo, queer che vive con la nonna e scopre di essere stato esposto all'HIV, durante un rapporto occasionale non protetto e deve attendere tre mesi per i risultati del test e sapere se è stato infettato, oppure no. Durante l'attesa cerca di trascorrere il suo tempo come faceva in precedenza, lavorando, divertendosi con la sua amica Dara, andando in tandem per la sua città in Florida e innamorandosi di un ragazzo indiano nella sua stessa condizione d'attesa, ma le cose non procederanno esattamente come lui vorrebbe. Il film è un dramma intimo che esplora temi di accettazione, amore e paura attraverso l'attesa dell'esito del test di Caleb. Troye offre una performance profondamente toccante, riuscendo a catturare le ansie e le paure di un giovane che si trova ad affrontare un periodo di incertezza totale. La sua capacità di passare da momenti di leggerezza e umorismo a scene di intensa vulnerabilità è impressionante, è straordinariamente naturale, rendendo Caleb un personaggio credibile e relazionabile. Troye riesce a incarnare il personaggio con un realismo assoluto che rende il personaggio non solo realistico e facilmente riconoscibile, ma soprattutto vicinissimo ai giovani, parlando il loro stesso linguaggio e vivendo una vita sullo schermo esattamente identica a una comune vita adolescenziale.
Troye ha una buona chimica con gli altri attori, in particolare con Viveik Kalra, Estha, che interpreta un potenziale interesse amoroso. Le loro interazioni sono autentiche e contribuiscono a rendere il film emotivamente coinvolgente.
Sebbene Troye dimostri una grande capacità di recitare scene emotive, il tono generale del film, che oscilla tra il drammatico e il leggero, limita a volte la profondità con cui può esplorare le emozioni più scure del suo personaggio. Alcuni momenti che avrebbero potuto essere più intensi sono trattati con leggerezza, riducendone l'impatto emotivo. Anche se la sua interpretazione è molto convincente, Troye potrebbe ancora sviluppare ulteriormente le sue abilità in ruoli più complessi e sfaccettati, se ne avesse l'opportunitàtà. In Three Months, ha dimostrato di riuscire a gestire bene la storia del personaggio, questa interpretazione e il suo bagaglio di esperienze personali gli potrebbero permettere in futuro di affrontare personaggi con arco narrativo ed emotivo complesso e ancora più ampio.




The Idol (2023)
Troye Sivan ha interpretato il personaggio di Xander nella controversa serie televisiva Netflix, "The Idol" (2023), creata da Sam Levinson (noto per Euphoria) e interpretata da Abel "The Weeknd" Tesfaye, Reza Fahim e Lily-Rose Deep. La serie, ambientata nel mondo della musica e dello spettacolo, esplora tematiche oscure legate alla fama, al potere e alla manipolazione. Il personaggio di Xander, interpretato da Troye è uno dei ruoli chiave all'interno di questo contesto, e offre una performance sfumata che arricchisce ulteriormente la trama complessa della serie. La serie segue la storia di Jocelyn, una giovane popstar interpretata da Lily-Rose Depp,
che cerca di rilanciare la sua carriera dopo un esaurimento nervoso. Nel suo percorso incontra Tedros, un enigmatico e manipolatore guru di un qualche culto, interpretato dal cantante The Weeknd, che ha un'influenza oscura su di lei. La serie esplora il lato oscuro dell'industria musicale, il potere, la manipolazione e l'ossessione per il successo. Il problema principale della serie, che la rende inguardabile e l'ho fatto solo per valutare la recitazione di Troye, risiede nella gestione della narrazione, criticata per la sua eccessiva enfasi sugli aspetti provocatori e sensazionalistici, spesso a scapito dello sviluppo dei personaggi e della trama. Molti spettatori e critici hanno trovato che, pur puntando a fare una critica dell'industria dell'intrattenimento, The Idol, cade in eccessi che non sempre servono la storia. A mio avviso questo ha influito sull'incomprensione del ruolo di Xander che è in realtà centrale nella vicenda, almeno fino a quando la sceneggiatura continuamente rimaneggiata, non ha reso tutto troppo artificioso e incomprensibile.
Troye interpreta Xander, il direttore creativo e amico d'infanzia di Jocelyn. La sua interpretazione è sfumata e sottile, rappresentando un personaggio che naviga in un mondo ambiguo, dove la lealtà e amicizia, e, soldi e potere sono in costante conflitto. Anche se il suo ruolo non è apparentemente centrale, Troye riesce a trasmettere una presenza magnetica, bilanciando il suo personaggio tra complicità e silenzioso disappunto, aggiungendo profondità a una narrazione che a volte manca di coerenza, proprio questa pecca influisce notevolmente sulla costruzione di un personaggio decisamente più complesso di quel che appare in video. Peccato. Anche in questo progetto fallimentare notiamo l'uso sapiente dell'abilità canora di Troye, che canta alcune cover all'interno della serie.